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Counseling Espressivo & Arteterapie

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Artherapy

Curarsi con l’arte contemporanea

di Roberto Cascone

Prefazioni di Elisabetta Sonnino
Introduzione di Nadia Lenarduzzi
L’arte ha un ruolo sociale, e Roberto Cascone in Artherapy dimostra come le opere abbiano una precisa
funzionalità grazie alle capacità curative  di diversi disturbi psicofisici, dall’ansia alla depressione

Curare le nevrosi più diffuse grazie all’arte e dimostrare così il suo ruolo sociale. Questo l’obiettivo di Roberto Cascone che nel suo libro – ArTherapy – spiega come molti disturbi psicofisici – dall’ansia ai problemi di identità, ma anche la megalomania e la mancanza di memoria – possano essere curati grazie ad opere d’arte contemporanea. Un interesse quello dell’autore  che va oltre il mero uso ‘psicoterapico’ dell’arte, e che invece punta ad indagare sull’identità dell’opera d’arte stessa, sulla sua funzione e funzionalità nel contesto sociale, in particolare in quello del ‘sistema dell’arte’.
In quest’ottica, dunque, nel libro vengono individuati dei ‘mali’, per i quali vengono poi suggeriti dei possibili rimedi, ovvero le opere raccontate, tutte in forma rigorosamente anonima così che la lettura sia un primo esercizio terapeutico e il lettore appassionato d’arte o addetto ai lavori, come in puzzle, possa identificare gli autori delle opere in questione. Lo  sforzo può essere salutare alla memoria, alla concentrazione, ma anche alla depressione e all’ansia, perché, come suggerisce la psicoanalisi, “uscire dall’immobilismo riduce lo stress”. Stessa cosa per il neofita, se è vero, come dice Germano Celant, che per chi non sa nulla della materia, saperne di più significa leggere, andare alle mostre, insomma muoversi, agire.
L’importanza dell’azione (e della relazione), nel libro si evince dagli esercizi proposti, mutuati da yoga e bioenergetica, con la collaborazione e la supervisione, estesa a tutto il libro, della dottoressa Nadia Lenarduzzi, psicologa dell’età evolutiva e insegnante di yoga.  Questa ricerca prende spunto e affonda le sue radici anche nell’happening, nella performance, nelle idee dell’autore e di altri artisti. In parte depositate nella banca dati Artplan, creata nel 1994 dallo stesso Roberto Cascone, cultore di scienze umane con studi universitari di psicologia alle spalle e un lungo percorso psicoterapeutico di analisi bioenergetica, singola e di gruppo, queste idee, pur traducendosi in esercizi comunque possibili da realizzare, sono in realtà stimoli mentali.
Artherapy. Curarsi con l'arte contemporanea è quindi un libro ambivalente, poiché viene inteso dall’autore sia come un lavoro letterario che come un’opera d’arte di genere concettuale-relazionale, favorendo possibili cambiamenti comportamentali, di tipo situazionista.
Lo spirito dell’opera è evidente nelle Prefazioni di Elisabetta Sonnino, restauratore-conservatore d’arte, che ne ha interpretato gli aspetti più creativi mettendo in atto alcuni esercizi prima ancora dell’uscita del libro.
Ironica la chiave di lettura, ludica come tanta arte dei primi del Novecento, a partire dal dadaismo di Duchamp arrivato ai nostri giorni passando, in Italia, da Piero Manzoni e Pino Pascali, fino ad arrivare a Maurizio Cattelan. E del resto è proprio nella Comicoterapia che ci sono le basi della salute fisica e mentale.

Roberto Cascone (Napoli 1958), giornalista e artista, ha lavorato come conduttore radiofonico e dj a Controradio di Firenze, Radio Popolare di Milano, Radio Lodi e Radio Onda d’urto di Milano. Tra le testate con cui ha collaborato: il Giornale, TuttoMilano e La Repubblica, Il Giorno, La Voce e Vogue Gioiello.  Artista multimediale la cui ricerca è contrassegnata da contaminazioni culturali, linguistiche, e dalla commistione tra arte e aspetti di vita quotidiana e sociale ( nel 2004, ad esempio, ha partecipato ad un libro-progetto  editoriale-mostra sul web  di Casaluce-Geiger, con altri artisti, tra i quali Schinwald, Gelatin, Wurm e Betty Bee), nel 1995 ha creato il Cattelan Funs Club, operazione di tipo situazionista  per la quale ha partecipato al film Cattelan è morto, viva Cattelan. Dal 1997 è stato animatore del Progetto Oreste, col quale ha partecipato ad una Biennale di Venezia e ha pubblicato, per Charta, il libro collettivo  "Come spiegare a mia madre che quello che faccio serve a qualcosa?". Attualmente collabora come giornalista d’arte e design con Arte, Must, Activa e, come autore e sceneggiatore televisivo, con Giancarlo Di Giovine, autore RAI. Recentemente illibro è stato presentato a Markette, sulla 7.

 

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